Alessandra Cristiani è la bellissima performer che infiamma il videoclip di ‘No Gods No Masters’, titolo preso in prestito dai Garbage, con Katarina Poklepovic dei So Beast e sono sufficienti pochi secondi per rendersi conto dell’originalità della proposta di questa misteriosa band che ama le maschere dei primi lottatori di wrestling e vive di contaminazioni sonore. In scaletta si passa dal math rock al drum n’ bass, dal progressive al rap per oltre quaranta minuti di musica complessa e multiforme. Alla ricerca di un linguaggio personale, i Fiesta Alba hanno pensato bene di inserire nel calderone tutte le loro influenze, fregandosene dei tempi pari e delle classifiche. Ne è fuoriuscito un disco che non ha nulla di italiano, che sfida l’ascoltatore su piani differenti e che potrebbe attrarre fasce di pubblico anche estremamente lontane tra loro. I Fiesta Alba guardano alla provincia italiano così come al Giappone o agli Stati Uniti, richiamano le ritmiche tribali africane e giocano con technofeudalesimo e punk. L’elettronica spinta di ‘Collective Hypnosis’ lascia intravedere la possibilità di un ulteriore processo di rielaborazione con dei remix capaci di stravolgere ogni certezza mentre ‘Waku Waku’, con Judicious Broski, è il pezzo più straniante e ‘Post Math’ un vero manifesto di intenti. Un’esperienza sonora esaltante da provare assolutamente dal vivo.