1. In the Presence Of Enemies-Part I 2. Forsaken 3. Constant Motion 4. The Dark Eternal Night 5. Repentance 6. Prophets Of War 7. The Ministy Of Lost Souls 8. In the Presence Of Enemies-Part II
Songs
1. In the Presence Of Enemies-Part I 2. Forsaken 3. Constant Motion 4. The Dark Eternal Night 5. Repentance 6. Prophets Of War 7. The Ministy Of Lost Souls 8. In the Presence Of Enemies-Part II
Potrei stare a parlarvi per ore di questo album non riuscendo comunque a descrivervi ogni particolare o sfumatura che lo rende senza dubbio un masterpiece . Il nono lavoro in studio dei Dream Theater ha intanto il pregio di colmare le lacune che in questi anni ogni gruppo prog metal ha dovuto trascurare in nome di una maggiore commercializzazione del proprio prodotto. In questo i newyorkesi si sono sempre dimostrati maestri pubblicando un live l"anno e riuscendo a vendere anche dischi qualitativamente miseri come "Train Of Thought". Chi considera più importante il lato artistico converrà con me che tra soluzioni riciclate, qualche ruggine di formazione e imprevedibili flussi di ispirazione dovuti alle decine di progetti paralleli non ascoltavamo materiale di questo livello dai tempi di "Scenes From A Memory". Il passaggio alla Roadrunner è sancito da un"aggressività maggiore rispetto al precedente "Octavarium" e passaggi estetici e strutturali in continuo mutamento di canzone in canzone. Si passa quindi dalle evoluzioni tastieristiche di "Forsaken" alla solidità espressiva di una "Constant Motion" in bilico tra i Metallica del "Black Album" e stralci di "Awake". Sempre estrema la cura negli arrangiamenti e in una produzione che appare meno presuntuosa e più avvolgente nei confronti dei brani stessi. Mentre "Prophets Of War" svela una vena sperimentale e notevoli rimandi ai Muse l"influenza di Pink Floyd e Tool emerge in "Repetance" che prosegue la saga sui problemi derivati dall"abuso di alcol iniziata con "The Glass Prison" con la presenza di nomi illustri che ne supportano l"epicità attraverso le loro "confessioni" (tra gli altri Steve Vai, Steven Wilson, Mikael Akerfeldt). Imperdibili la suite "In The Presence Of Enemies", "The Dark Eternal Light" e "The Ministry Of Lost Souls" che valgono da sole la metà dei due full length che hanno preceduto l"uscita di "Systematic Chaos". Uno stato confusionale altamente controllato, organizzato in ogni piccolo dettaglio tanto da rendere la sua analisi, per quanto minuziosa, necessariamente deficitaria. E" per questo che i dischi vanno ascoltati, amati, posseduti fino all"anima e questo è il consiglio più grande che posso dare a tutti gli appassionati di Mike Portnoy e soci ma anche a coloro che non si fermano all"apparenza ma cercano qualcosa di più nella musica.
1989 - When Dream and Day Unite 1992 - Images and Words 1994 - Awake 1997 - Falling Into Infinity 1999 - Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory 2002 - Six Degrees of Inner Turbulence 2003 - Train of Thought 2005 - Octavarium 2007 - Systematic Chaos 2009 - Black Clouds & Silver Linings 2011 - A Dramatic Turn of Events 2013 - Dream Theater 2016 - The Astonishing 2019 - Distance Over Time 2021 - A View From The Top Of The World 2025 - Parasomnia