In passato avevamo goduto dell"accentuate capacità espressive dei Madrugada fin da ritenerli oggetto di incalcolabile valore. Talmente preziosi che la loro fragilità ne aveva fatto perdere le tracce ai non addetti ai lavori per qualche anno di troppo. Mi sono avvicinato quindi al quinto album in studio dei norvegesi con lo stupore e l"innocenza di un bambino. Come se il passato non esistesse e non avessi ancora nella mente le melodie lancinanti di "Industrial Silence" e "The Nightly Disease". Quei tempi sono andati e sarebbe sciocco pensare di tornare indietro. La band è certo cambiata e la scomparsa del chitarrista Robert Buras ha ulteriormente indurito la loro proposta. L"inizio di "Whatever Happened To You" pare una coltellata sferrata da Ian Curtis. Segue la stupenda "The Hour And The Wold" che parte ruvida come un pezzo degli Hellacopters per poi decollare sulle parti vocali ispirate di Sivert Høyem. Non sempre le visioni di "Madrugada" materializzano quel contrasto tra pace e sofferenza che abbiamo imparato ad amare e talvolta perdono la strada per poi ritrovarla lentamente. Ciò non toglie che pezzi come "New Woman, New Man" e "Highway Of Light" siano meravigliosi e che il passato non rappresenti più un peso così insostenibile. Una conferma dall"alto per chi ancora crede nei sogni.