L’attesa stava diventando insopportabile specialmente dopo il successo di ‘Take A Look Around’ e la favolosa esibizione italiana all’Independent Festival. Finalmente ho tra le mani ‘Chocolate Starfish And The Hot-Dog Flavored Water’ e posso dire che il successo, le vendite da capogiro, i video, i progetti paralleli non hanno affatto scalfito l’anima di questi ragazzacci che hanno cominciato a suonare negli scantinati di Jacksonville . I Limp Bizkit rimangono una band devastante, una delle poche capaci di ribaltare le regole di MTV, di giocare con la propria immagine e tanti input commerciali da far venire i brividi agli ‘N Sync. Intanto va detto che il loro terzo lavoro ha un suono mostruoso. Pensate che ci hanno lavorato Terry Date (produttore ufficiale detentore del Deftones sound), Josh Abraham (proprietario delle sonorità elettro-wave degli Orgy), un rigenerato Scott Weiland (voce degli Stone Temple Pilots) e Swizz Beats, ovviamente assieme ai Limp Bizkit e ovviamente tutto mixato dal santone Andy Wallace. Vi rendete conto ? Praticamente il gotha del metal americano (e si sono anche permessi di scartare Rick Rubin !!). Partendo dal fatto che difficilmente avrebbero potuto scrivere un altro ‘Significant Other’ la loro promessa era quella di tornare alla cattiveria di ‘Three Dollar Bill’ e l’inizio in effetti è di quelli al fulmicotone. Dopo una intro elettronica al limite dei Chemical Brothers con le voci filtrate di Fred che declama orgoglioso il suo anthem preferito ‘Limp Bizkit is in the house’, ‘Hot Dog’ , ‘My Generation’ (scelto come primo singolo) e ‘Full Nelson’ (probabilmente il pezzo migliore di tutto il lavoro) sono mazzate che tolgono tutti i dubbi a chi pensava che i Limp Bizkit fossero definitivamente persi nel music business. A partire da ‘My Way’ comincia invece a salire quel groove hip hop che trova la sua massima esaltazione in ‘Getcha Groove On’ un duetto rap da spiaggia con Xzibit sulla scia del successo di Eminem. Fred Durst sarà anche un rapper ma la sua voce risplende di bellezza propria nell’emozionante ‘The One’. Si torna a battere duro in ‘Livin’ It Up’ mentre la contaminazione viene celebrata al massimo con due versioni di ‘Rollin’ che vedono esibirsi accanto a Fed Durst rapper del calibro di DMX, Method Man e Redman (presenti anche al Family Values). Un capitolo a parte merita invece la splendida ‘Hold On’ impreziosita dalla voce del pilota Scott Weiland. Davvero un piccolo capolavoro all’interno di un disco molto vario che fa muovere il culo dal primo all’ultimo momento !! I Limp Bizkit sono tornati più grandi che mai...