1. 0x0000
2. Kings of Null
3. Souls of the Abyss
4. Night Will Come
5. Ruins Alive
6. Quiescent
7. The Heap of Meaning
8. Time is a Waste Land
9. Pain Masquerade
10. Eudaemonia
Songs
1. 0x0000
2. Kings of Null
3. Souls of the Abyss
4. Night Will Come
5. Ruins Alive
6. Quiescent
7. The Heap of Meaning
8. Time is a Waste Land
9. Pain Masquerade
10. Eudaemonia
I romani dimostrano di meritare ampiamente il contratto stipulato con un'etichetta storica come la Candlelight Records e tutte le discussioni che sono nate in seguito. D'altra parte il provincialismo italiano è ormai leggendario e quando si diffondono voci del genere facciamo a gara a domandarci se la band in questione sia veramente degna di tale onore invece di incensarla e supportarla a dovere. L'invidia è una brutta cosa specialmente in un ambiente ristretto e pregiudizievole come quello metal eppure sono del parere che le dieci canzoni in questione faranno ricredere tutti. Al primo impatto 'Quiescence' non può che riportare alla mente altre realtà di casa nostra come Novembre, The Foreshadowing e The Sun Of Weakness ma a lungo andare emergono influenze inattese. I membri provengono tutti da altre esperienze tra le quali Il Grande Scisma D'Oriente, Zippo e The Orange Man Theory e nel cantato magistrale di Davide Straccione si riscontrano legami con il migliore grunge statunitense che rendono ancora più eccitante l'ascolto. 'Kings Of Null' cita gli Opeth ed alcune scelte di produzione possono ricordare i Ghost Brigade ma questo non inficia la disarmante personalità dell'esordio. 'Night Will Come' e 'The Heap Of Meaning' esaltano il guitar work di Gabriele Giaccari e Raffaele Colace e tra passaggi melodic death, gothic e prog 'Ruins Alive' si erge possente come l'apice assoluto. Non abbiate timore a puntare di loro. La label fondata da Lee Barrett ha quasi sempre tracciato la via in termini di qualità e solo negli ultimi anni ha lanciato realtà del calibro di Kontinuum, Abigail Williams, Xerath e Havok. Dio voglia che sia il nostro turno stavolta perché di rami spezzati ne abbiamo visti troppi.