Con il senno di poi i primi due album degli svedesi sono serviti a trovare un sound personale, definirlo in tutti i particolari e portare il gruppo alla consacrazione definitiva con 'Night Electric Night'. Soprattutto a livello di produzione era difficile fare meglio del terzo album un po' perché quelle canzoni hanno fissato gli standard per tutta la scena industrial ed un po' perché il genere ultimamente ha sofferto di questo disavanzo tecnologico esasperato. Tutti sono in grado di produrre musica con il proprio laptop e specialmente chi ha a che fare con l'elettronica deve districarsi tra una marea di uscite senza spessore. I Deathstars sembrano non curarsene, dall'alto della loro superiorità proseguono nel concept precedente e danno alle stampe dieci tracce capaci di rafforzare il culto creato con gli anni. 'Explode' riporta subito alla mente le atmosfere del lustro addietro con Whiplasher Bernadotte che non risparmia alcun basso del suo spettro tonale ed una soffocante sensazione di trovarsi sotto palco. 'All The Devil's Toys' è lussuria post industriale allo stato puro. Lasciate perdere ogni definizione e godetevi ogni singolo istante di questo pezzo devastante. Nightmare Industries e' un ossesso alla chitarra e dietro ai synth, il mixaggio di Stefan Glaumann ed il contributo di Roberto Laghi e Svante Forsbäck ha reso prossima alla perfezione la resa sonora. La seconda parte della scaletta appare decisamente più sperimentale ed oscura con un passaggio capolavoro come 'Asphalt Wings' e 'Bodies' e 'Noise Cuts' che potrebbero essere due singoli dei Rammstein e nessuno ci farebbe caso. In fondo godere non è un peccato così grave.