Sebbene siano giunti al terzo lavoro in studio, i Gingerpig non hanno ancora convinto nessuna label a prenderli sotto la propria ala e l’ultima fatica è stata lasciata incredibilmente al crowdfunding dei fans. All’uscita del terzo album, dopo l’introduzione di Daniele Labbate al basso che, a detta del fondatore, è sicuramente il pezzo mancante definitivo, le aspettative degli olandesi sono molto alte ma, come ben si sa, le buone intenzioni si devono scontrare con una realtà ben più dura fatta di vendite, incassi e successi commerciali. ‘Ghost On The Highway’ è sicuramente un ulteriore passo avanti nella maturazione del gruppo e nel loro continuo intento di perfezionare il suono e di creare un songwriting di qualità. Le dieci tracce che costituiscono il disco sono caratterizzate da un sapiente mix di seventies rock, fusion e hard rock ben calibrati e tecnicamente ineccepibili. Rispetto a ‘Hidden From View’ l’ultimo lavoro suona più maturo e intenso come dimostrano ‘Burning Up The Road’, ‘Hear Me’ e la title track che mantengono una certa consistenza grazie a testi ragionati e riff massicci, potenti e a tratti torbidi. Il tutto accompagnato dalla voce calda e avvolgente di Bonebakker che niente ha da invidiare a qualche illustre bluesman e dalla quale traspare tutto il tormento interiore di un’anima che sta combattendo i propri demoni nel suo lungo e tortuoso percorso. Come per l’ultimo lavoro del 2013, l’artwork è curato dalla Blacklake Design recuperando appunto il tema del viaggio sia fisico che spirituale tanto caro al cantante. Non rimane che sperare che questo gruppo possa trovare veramente questa strada e poter divulgare il loro sound ben oltre i confini nazionali.