I polacchi ci regalano un altro gioiello e dimostrano di avere rivolto lo sguardo al futuro evitando di cadere nelle operazioni retrograde o comunque ripetersi. Fin dal momento in cui il leader Mariusz Duda si è messo in gioco in versione acustica come Lunatic Soul era palese che prima o poi avrebbe spinto il proprio progetto principale su territori differenti rispetto ad inizio carriera. Adesso che è migliorato notevolmente pure come cantante – ‘Found (The Unexpected Flaw Of Searching)’ è un esempio lampante – non ci sono più ostacoli nel disporre di una visione più allargata sia come musicista che come uomo. Ascoltando ‘Under The Pillow’ e ‘#Addicted’ verrebbe da pensare che il compositore abbia seguito da vicino l’evoluzione solista di Steven Wilson così come quella degli Anathema. Ci troviamo nell’orbita della Kscope e del cosiddetto post progressive sound quindi sebbene ‘Love, Fear And The Time Machine’ mantenga il legame con Inside Out. Le contaminazioni acustiche ed elettroniche si riflettono in una scaletta più aperta alle sperimentazioni che potrebbe scontentare i fanatici degli anni settanta ma allo stesso tempo raccogliere consensi in altre fasce di pubblico. ‘Discard Your Fear’ e ‘Time Travellers’ sono la conferma che i Riverside hanno cercato di fare emergere il loro lato più ottimistico anche se nel concept trovano posto riflessioni sull’incomunicabilità tra i giovani ed i condizionamenti dei media. Nuove forme di comunicazione per chi non hanno timore di abbassare i ritmi e alternare stacchi elettrici vecchio stampo con passaggi ambient.