L'autore di 'Flowers From Exile' e 'Die Æsthetik Der Herrschaftsfreiheit' immette sul mercato un nuovo mini album chiamato a descrivere un periodo preciso della sua avventura musicale. L'ispirazione per il successore dell'acclamato 'A Road To Rhodesia' nasce dall'opera di William Shakespeare così come dalle esecuzioni febbrili di Léo Ferré e tende a discostarsi da buona parte del materiale precedente. Dalla marcia di apertura 'Investiture' alla ballata wagneriana che dà il titolo all'ep, Jérôme Reuter si conferma e liricista musicista di qualità superiore alla media con l'omaggio al popolo tedesco di 'Der Krieg' che servirà alla Trisol per promuovere al meglio la release. I momenti più significativi coincidono però il post punk di 'Fragments' e il monolite darkwave 'Broken' che mi hanno subito riportato alla mente l'urgenza di 'Berlin'. A dieci anni di distanza dal debutto l'artista lussemburghese si rimette ancora in gioco preannunciando un'altra svolta sonora con la prossima fatica su lunga distanza che attendiamo con ansia e mi auguro possa distinguerlo finalmente dalla scena neo folk che lo ha generato e che da qualche tempo ha finito per limitarlo.