Se la Nuclear Blast sfoggia i Forever Still la Napalm può tranquillamente rispondere con questi ucraini che fondono influenze extreme metal con un approccio agli arrangiamenti ed alla produzione decisamente moderno e commerciale. Detto questo non voglio affermare che i Jinjer siano un gruppo da classifica ma di certo non fanno nulla per nascondere la propria propensione ai trend del momento e di conseguenza ad un pubblico giovane. Buona parte dell'attenzione viene catalizzata dalla bella Tatiana Shmailyuk, nome difficile da pronunciare ma gran voce ed appeal niente male. La sua energia è contagiosa e, visto che la ragazza è pure fatta bene, la sua popolarità potrebbe crescere improvvisamente trascinando con sé il resto dei membri. In realtà 'King Of Everything' è il secondo full lenght ma di fatto si tratta del vero debutto di una formazione che non pretende di inventare nulla ma di certo non passa inosservata nel catalogo della Napalm. Tra le robuste dinamiche dell'album e le pesanti commistioni tra djent, melodic death, metalcore e prog troverete cospicui riferimenti a The Agonist, Arch Enemy e Otep che certo non dispiacciono. 'Words Of Wisdom' e 'Under The Dome' sono i pezzi migliori di una scaletta sicuramente competitiva con quanto di meglio esce di questi tempi.