-Core
Sparzanza
Svezia
Pubblicato il 11/10/2014 da Lorenzo Becciani


Come è stata l'estate a Hammarö? Quali sono i posti più interessanti da visitare da quelle parti?
E' stata una bellissima estate. Abbiamo avuto un'ondata di caldo notevole anche se ormai è arrivato l'autunno. Qui vicino puoi trovare il lago più grande di tutto il Nord Europa ed i dintorni sono niente male. Ci sono tanti turisti soprattutto tedeschi.

A parte gli Sparzanza quali sono le band più famose della zona?
Il duo disco Da Buzz è sicuramente famoso. Poi c'è un'altra band che suona dance, Sven-Ingvars, ma è conosciuta solo in patria. Poi c'erano i Vomitory che nel circolo metal si sono fatti un nome importante ma purtroppo non sono più in circolazione. Altre band che meritano attenzione si chiamano InSpite, Gain Eleven, The Dead And Living e The Generals. Se siete interessati a saperne di più seguiteci su Spotify. Mi piace condividere musica delle mie parti.

Prova adesso a giudicare ogni album della band con un piccolo commento..
Angels Of Vengeance – è un album compilato con le nostre prime tre registrazioni e Fredrik Weileby alla voce. Stavamo cercando il nostro stile e ci siamo divertiti parecchio. Ricordo che io e Calle andammo in studio anche alla viglia di natale. La canzone che è rimasta più a lungo da allora è 'Silverbullet'. Decisamente più stoner rock di come siamo oggi ma adoro l'approccio infantile di quell'album. Niente regole. Solo rock n' roll.
Into The Sewers – stavolta abbiamo deciso di registrare l'album per conto nostro. Conoscevo Rikard
Löfgren da quando ero ragazzo e sapevo che aveva allestito un piccolo studio. Registrammo la batteria in uno studio più importante e poi ci occupammo del resto da lui. Il songwriting di Fred è più presente e le liriche hanno espliciti riferimenti al cinema. Il suono è più Monster Magnet per intenderci.
Banisher Of The Light – Abbiamo provato il Leon Music con Rikard come produttore. Nell'album ci sono grandi canzoni come 'Black Heart' e 'Before My Blackened Eyes' così come le collaborazioni con Ralf Gyllenhammar dei Mustasch e Peter Dolving dei The Haunted. Sicuramente un passo in avanti importante in termini di produzione con un suono più duro e moderno. Le radio svedesi e finlandesi cominciarono ad accorgersi di noi.
In Voodoo Veritas – appena iniziammo a registrare l'album il nostro vecchio chitarrista David Johannesson ricevette l'offerta dei Mustasch. Il suo abbandono fu un'inezione di vitalità. Volevamo dimostrare quello che sapevamo fare! Alla fine furono le sessioni più divertenti e migliori a cui ho mai preso parte. Solo quattro ragazzi ed un produttore alla ricerca del migliore sound possibile. 'My World Of Sin' è stato il nostro singolo di maggiore successo ed è ancora molto popolare. Da questo album in poi lo stoner rock è andato ed ora puoi definirci metal o rock in generale.
Folie à Cinq – il titolo è nato sul tour bus di ritorno da un festival svedese. Comprammo una rivista in un'area di servizio con un articolo sui disordini psicologici e la Folie à Deu era menzionato. Un disordine dove due persone soffrono delle stesse disillusioni. Magnus Eronen si era unito come nuovo chitarrista e quindi eravamo cinque ubriachi, in un piccolo furgone sperduto tra i boschi. Disillusi se vuoi. Così è nato Folie à Cinq. I testi parlano del lato più oscuro dell'umanità con temi come gli omicidi di massa ('Mr. Fish & Follow Me'), il suicidio ('Alone With A Loaded Gun') e atti sessuali perversi ('Phoenix Down'). 'Temple Of The Red-Eyed Pigs' è davvero schiacciasassi ed un altro singolo eccellente.
Death Is Certain, Life Is Not – senza dubbio il nostro album più cupo. Le liriche trattano il tema della morte sotto diversi aspetti. 'When Death Comes' non è stata passata dalle radio perché in molti pensavano che esaltasse il suicidio. In realtà la canzone parla di un uomo sul letto di morte e dei suoi ultimi pensieri. 'Ad Viventes', con il testo in latino, è una delle mie preferite.
Circle – è una sorta di continuazione dell'album precedente ma non altrettanto dark. Non ci siamo posti limiti dal punto di vista del songwriting. 'Death Don't Spare No Lives' è uno dei nostri pezzi più veloci di sempre, 'Black' uno dei più heavy mentre in 'As I Go Away' ci sentiamo davvero “nudi”.
Qual è secondo il tuo parere l'album che è stato più sottovalutato?
Direi 'Folie à Cinq' perchè anche se nel complesso ha ottenuto un buon successo alcune canzoni meritavano maggiore attenzione. 'The Reckoning' per esempio.

Ritieni che l'ultimo album chiuda il “cerchio” in qualche modo?
Forse sì ma non saprei spiegarlo. E' più una sensazione. Come ho detto prima a livello di songwriting non ci siamo posti limiti eppure per tante persone è sembrato il successore naturale di 'Death Is Certain, Life Is Not'.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il materiale?
Scriviamo in continuazione quindi al momento di cominciare il processo avevamo già tante idee. Dopo avere lavorato duramente ai demo siamo entrati in studio ad ottobre ed abbiamo registrato fino a febbraio. Nel mezzo ci sono stati tour e pause quindi direi due mesi circa. Abbiamo scelto ancora una volta il Leon Music di Karlstad dove abbiamo registrato tutti gli album tranne il primo. Principalmente perché è vicino. Ma si è anche allargato con un nuovo mixer e sale molto ampie. Solo le chitarre sono state registrate nello studio personale di Calles.

Che suono volevate ottenere?
Naturale ma potente. Senza trigger di batteria, un basso che spacca e chitarre stupende.

Che rapporto avete con Spinefarm? Quali sono le tue band preferite nel loro catalogo?
Si occupa della pubblicazione degli album in Scandinavia mentre il resto del mondo lo seguiamo direttamente con la nostra etichetta Black Cult Records. In catalogo hanno molte band brutali che non fanno per me ma abbiamo suonato con Profane Omen e Michael Monroe.

Questo è sicuramente il vostro album più heavy. E' stata una mossa consapevole dopo l'album precedente?
Sono felice che lo pensi! Abbiamo cercato di scrivere delle belle canzoni senza pensarci troppo. Alcune sono più heavy e veloci ma l'album è comunque molto vario.

Pensi che stoner metal non sia più una definizione corretta per la band?
Non più. Se me l'avessi chiesto nel 2007 allora avrei risposto di sì ma non oggi. Ci sono ancora delle influenze ma adesso siamo definitivamente più metal e hard rock.

Prova adesso a recensire 'Into The Unknown' e 'Enemy Of My Enemy'...
'Into The Unknown' è un pezzo lento e heavy. Alcuni lo hanno definito una ballata ma è troppo dark e heavy per esserlo veramente. E' l'ideale per rendersi conto del range vocale di Fred. 'Enemy Of My Enemy' è un tradizionale pezzo degli Sparzanza. Abbiamo voluto dei toni di chitarra diversi dal solito e ci sono alcune parti di chitarra davvero brillanti. Inoltre puoi sentire il vero scream di Fred!

Ritieni che quest'album possa ottenere maggiore attenzione all'estero?
Penso proprio di sì. Le recensioni sono ottime e stiamo lavorando duramente per promuoverlo fuori dalla Scandinavia e sono convinto che potrà aprirci diverse porte.

Cosa si cela dietro alla copertina?
Volevamo omaggiare uno dei nostri street team che si chiama The Black Cult. Il tema è una sorta di culto underground che è davvero quello che intendevamo ottenere.

Quanto è importante la componente visuale per la band?
Compro ancora cd e vinili. Specialmente delle band che amo sul serio. Quindi per me è ancora importante avere una bella copertina ed un artwork di effetto. Così come i crediti. Mi piace leggere chi è il produttore, chi ha scritto i testi ecc..

(parole di Johan Carlsson)

Sparzanza
From Svezia

Discography
Angels of Vengeance 2001
Into the Sewers 2003
Banisher of the Light 2007
In Voodoo Veritas 2009
Folie à Cinq 2011
Death Is Certain, Life Is Not 2012
Circle 2014
Announcing The End 2017