-Core
King Of The Opera
Italia
Pubblicato il 04/10/2016 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto direi che dall'ascolto traspare il sostanziale distacco tra 'Driftwood' e 'Pangos Sessions'. Dobbiamo considerarla una scelta deliberata che aprirà a forme espressive differenti oppure sentivi l'esigenza di recuperare un profilo cantautoriale in maniera estemporanea?
Le Pangos sono sicuramente una reazione rispetto alla parentesi prog di 'Driftwood', è un disco che guarda dichiaratamente al mio passato, come musicista per il ritorno alla dimensione solista chitarra/voce del primo Samuel Katarro e come essere umano per la scelta di reinterpretare canzoni pubblicate nel mio anno di nascita.

Andrea Carboni e Elia Ciuffini sono ufficialmente parte dei King Of The Opera? Come li hai conosciuti?
King Of The Opera è un progetto solista che si avvale di collaboratori che partecipano attivamente alla creazione dei pezzi in fase di arrangiamento. Andrea e Elia non sono comunque dei semplici turnisti, tutt’altro! Ci tengo molto a precisarlo, l’idea del turnista mi ha sempre messo una certa tristezza. Il primo incontro con Andrea è avvenuto durante le registrazione di “Wrong Side Angel”, il primo singolo degli Ocean Bells, durante le quali mi ha esplicitamente chiesto di partecipare al progetto King Of The Opera come polistrumentista, abbiamo provato e ci siamo trovati bene. Elia l’ho praticamente pescato in un contest di gruppi locali in cui suonava la batteria in una band che riproponeva cover di vario genere, anche se erano pezzi di altri mi piaceva il suo modo di rileggerli e la scioltezza con cui lo faceva. Dopo il concerto ci ho parlato chiedendogli un contatto, nei giorni successivi gli ho fatto ascoltare le mie vecchie cose, gli sono piaciute molto e da quel momento abbiamo iniziato a suonare insieme.

Puoi lasciare un breve commento su ciascuna delle cover proposte?
'Swinging Party': una ninna nanna per giovani uomini
'The Whole Of The Moon': non ho idea di come sia venuta fuori ma alla fine è quella che preferisco
'A Night Like This': volevo far sentire quanto è bello questo pezzo anche senza arangiamento
'Blind Love': non si può cantare come Tom Waits
'Death Valley ’69': I Sonic Youth senza amplificatori

'Tim' è il tuo album preferito dei The Replacements?
Difficile scegliere tra 'Let it Be', 'Tim' e 'Pleased To Meet Me', troppo difficile..

Perché proprio 'Blind Love' di Tom Waits?
'Rain Dogs' è un album straordinario, potevo pescare a caso tra 19 canzoni bellissime. Quella più quotata, oltre a “Blind Love” era “Hang Down Your Head”, le due più classiche e istintive, cioè quelle più in linea con lo spirito delle Pangos.

Ti è mai capitato di imbatterti in un amore cieco?
L’amore è cieco per definizione.

Come hai scelto le tracce del tuo repertorio da affiancare alla cover?
Il primo criterio è stato prettamente pratico, nel senso che ho selezionato una serie di brani che avrei potuto riproporre in una versione inedita rispetto all’arrangiamento originale anche senza una band ma con un risultato altrettanto credibile. Una volta completata la rosa dei pezzi ho capito, per motivi musicali, contenutistici o semplicemente grazie all’intuito, quale fosse il posto giusto per ognuno di essi.

Cosa ti ha spinto a registrare l'album con Alessio Pangos?
Alessio è una persona molto paziente e piacevole oltre che competente. In più è un amico, la persona ideale per far sentire tutti a nostro agio e lavorare con estrema leggerezza.

Quanto tempo hai impiegato per completare il processo?
La maggior parte dei brani sono registrati in un solo giorno, complessivamente, compreso il mixaggio, non siamo andati oltre la settimana.

Chi ha realizzato l'artwork? Cosa avevi chiesto in particolare?
L’artwork è stato realizzato da Angelica Gallorini, sua la foto di copertina e sua l’idea dell’origami al posto del classico booklet con testi e foto. Non avevo chiesto niente in particolare, mi sono fidato al cento per cento e credo di aver fatto la scelta giusta.

Il disorientamento di 'Nothing Outstanding' è stato seguito dal vero e proprio smarrimento di 'Driftwood'. Cosa dobbiamo aspettarci adesso?
La sublimazione totale, scherzo! Si parlerà di luoghi, più o meno.

Ormai fai parte della cosiddetta scena indie italiana da qualche anno. Come giudichi il momento attuale? Quali sono gli artisti o le band che ti hanno colpito maggiormente di recente?
Io non voglio giudicare nessuno, tanto meno i colleghi ma posso dirti che mi è piaciuto tantissimo l’ultimo album di Niccolò Fabi e trovo molto interessanti alcune band della scena toscana come Flame Parade, di cui ho prodotto l’album d’esordio, Tutte le Cose Inutili, Darmabams, Ariel Gun, Filarmonica Municipale La Crisi, L’albero, Abiku, Star Pillow e Kelevra.

Immagino che non sia stato semplice trasportare dal vivo King Of The Opera. Quali sono state le esperienze live memorabili fino adesso?
Ovviamente quelle più clamorose come l’apertura al concerto di Patti Smith a Prato del 2013, i vari festival estivi con un sacco di persone ma anche concerti in situazioni molto raccolte. Ricordo ad esempio un live davanti a sette persone in un piccolo locale vicino a Chieti la settimana successiva al terremoto in Abruzzo, c’era un’atmosfera pesante e un po’ cupa all’inizio ma che pian piano si è trasformata in una cosa diversa, intensa e carica di energia positiva. Erano tutti molto felici di essere lì con me e io felicissimo di essere lì con loro, nonostante la tragedia di pochi giorni prima.

Cosa rispondi a chi ti chiede se Samuel Katarro è sempre vivo?
Samuel è morto quattro anni fa, recentemente ho pure eliminato la pagina Facebook, rimane solo quella su Wikipedia di cui vado molto orgoglioso, finire su un’enciclopedia è una sensazione molto piacevole!

Cosa prevede la tua agenda per quest’anno?
Scrivere il nuovo disco, registrare i provini e completarlo entro l’anno, non riuscirei a tenermi dentro quelle canzoni peraltro tempo, devo darmi una mossa insomma. Oltre a questo ho comunque dei concerti fissati per l’autunno per cui ci vediamo in giro!

(parole di Alberto Mariotti)

King Of The Opera
From Italia

Discography
Nothing Outstanding (2012)
Driftwood (2014)
Pangos Sessions (2016)
Nowhere Blues (2020)