Vorrei iniziare dal primo pezzo di 'Libera' ovvero 'I Found A VHS'. A quale videocassetta ti sei ispirata quando la stavi componendo?
Non è ispirata ad una videocassetta specifica ma mi sono immaginata cosa succedesse se mi registrassi adesso e dovessi rivedermi tra tanti anni. Sarebbe interessante capire cosa vedrei e sono partita da questo per scrivere il pezzo. É stato come fare un salto indietro nel tempo, a quando ero piccola e si usava ancora registrare i film su videocassetta. So bene di avere dato per scontata una realtà che ora non c'è più ma ho trovato questa immagine molto poetica. Sicuramente più di un dvd oppure una chiavetta usb.
Le VHS sono anche un simbolo degli anni '90, un po' come la tua musica che ha una derivazione trip hop molto forte..
Massive Attack e Portishead sono stati le mie prime fonti d'ispirazione, poi sono subentrati altri artisti come Björk, Moderat e FKA Twigs. Mi sono sempre mossa in ambito elettronico, downtempo e appunto trip hop.
Sono rimasto colpito da una verso di 'Dead End' dove affermi “isolation is what I need..”. Quindi componi da sola e non ti confronti con altri produttori?
Ho sempre fatto tutto da sola. Scrivo il pezzo e lo produco, quando sento che è arrivato al suo termine e può essere presentato sotto forma di demo, però lo faccio ascoltare ad amici fidati. Alcuni di loro sono musicisti ed altri no. Sono comunque persone di cui mi fido ciecamente, con alcuni ho studiato insieme a Londra e quindi ho condiviso un percorso. Mi hanno aiutata a crescere come artista.
Ho trovato curioso anche il fatto che sei tornata in Italia dopo un Ep meraviglioso. Di solito succede il contrario ovvero un artista italiano pubblica delle cose, cresce e poi completa la propria maturazione all'estero. Te invece hai fatto il contrario..
Sono tornata in Italia perché mi sono stancata di non trovare date pagate. Ne ho fatte davvero tante, alcune molto belle, e ho avuto la fortuna di conoscere tanti musicisti a Londra. Se fai musica originale però è difficile essere ricompensati e quindi, dopo l'università, ho dovuto trovarmi un lavoro, non avevo vita sociale e non mi sono sentita gratificata. Mi mancava il pubblico italiano, che a mio parere è molto migliore rispetto a quello inglese, e inoltre ho notato che da noi c'è più curiosità verso certi tipi di sonorità. Può sembrare strano ma dopo un po' ho capito che dovevo crescere qui. 'Libera' è nato in Inghilterra e questo è il motivo per cui i pezzi sono in inglese. Prima dell'emergenza sanitaria avevo fissato un mini tour e di conseguenza, adesso che è pure uscito l'EP, mi auguro si trasformi in un tour importante, non appena si potrà ripartire. Alla fine se voglio fare una data a Londra, posso sempre prendere un aereo, vedere i miei amici e sfruttare i contatti che ho in città.
Al di là della tua splendida voce, mi è piaciuto molto il ritmo di 'Libera'. L'EP è strutturato su un sound che ti spinge continuamente a muoverti, nonostante le atmosfere siano molto cangianti ed oscure. Come hai ottenuto una produzione del genere?
Quando scrivo una canzone penso sempre all'argomento di cui voglio parlare. Una volta lavorato sul concetto, mi chiedo di cosa posso avere bisogno per trasmetterlo ed a quel punto mi concentro sul suono. Parto in questo modo ed il ritmo incide moltissimo. Sono una grande appassionata di hip hop e lo ritengo fondamentale. In seguito aggiungo testi e melodie. Per quanto concerne la produzione uso un sacco di campioni e qualche plugin, ma non svelo i miei segreti. Sono gelosa di questa parte di me. Dal vivo uso le stesse cose, ci sono dei piccoli passaggi, improvvisazioni con beat e samples e poi parlo tanto.
Qual è la traccia più rappresentativa di 'Libera'?
Dal punto di vista sonoro 'Say It Sad'. Da quello lirico è invece 'You Deicide' perché lascio il testimone a chi ascolta. Lascio che sia lui a scegliere di cosa fare di questa corda. Potrà prendersi cura dei miei sentimenti oppure impiccarmi. È una metafora crudele ma per me è come dire: “Sei benvenuto nel mio mondo, se vuoi entrarci ti spiegherò meglio come sono. Se però non ti sforzi di capire allora puoi ascoltare qualcos'altro.”
Qual è la location ideale per la tua proposta?
Posso dirti che il mio sogno è suonare al Klang di Roma. L'avevo quasi realizzato e spero di farlo presto.
Una volta finita l'emergenza sanitaria pensi di promuovere l'EP o fare uscire qualcos'altro?
Chi vivrà vedrà...
Oltre ad essere molto bella ed avere un'immagine forte, sei dotata di un grande talento e sei una donna che fa tutto da sola. Quanto ci tieni a questo aspetto?
Ci tengo tantissimo. Spesso mi sono sentita chiedere il motivo per cui facessi tutto da sola. Se fossi un uomo non me l'avrebbero mai domandato. Prima di tutto lo faccio perché mi piace e poi perché al giorno d'oggi una donna dovrebbe potere fare quello che le pare. Sono una persona diretta, non certo timida e per fortuna non sono mai stata discriminata ad un concerto. Al massimo qualche battuta e basta, ma se succedesse sarebbe peggio per loro.
Quali sono gli artisti italiani che preferisci?
Il mio rapper preferito è Salmo. Poi sicuramente Venerus. Avevamo lo stesso gruppo di amici a Londra e sono contenta che abbia sfondato in Italia. Se lo merita tantissimo.
Abbiamo iniziato l'intervista con le VHS e voglio finirla allo stesso modo. Per quale tipo di film ti piacerebbe comporre la colonna sonora?
Un film di Guadagnino. Ho amato Chiamami col tuo nome. Altrimenti un film francese introspettivo e malinconico, ma probabilmente in quel caso prenderebbero una cantante francese. Uno dei miei film preferiti poi è Memento di Nolan.