-Core
Knife
Germania
Pubblicato il 15/08/2023 da Lorenzo Becciani

A volte intervistare artisti può essere anche molto noioso. Può capitare che la tua chiamata sia la decima di fila e che gli stessi musicisti che dovrebbero promuovere con entusiasmo il proprio materiale non abbiamo più la voglia o l’energia di farlo. Al contrario l’intervista con i tedeschi invece si è rivelata uno spasso e questo perché, al di là del valore del loro secondo album ‘Heaven Into Dust’, il loro frontman, in collegamento da una stanza tappezzata di poster di concerti e memorabilia di vario tipo, è un vero appassionato di musica e cinema.

A mio parere il passo in avanti maggiore tra ‘Knife’ e ‘Heavin Into Dust’ sta nella varietà delle influenze che lo compongono. 
L’obiettivo era di trasmettere una diversità superiore al materiale. Ogni canzone ha la sua personalità e non è stato facile scegliere i singoli. Non volevamo solo pezzi veloci, ma anche qualche pezzo più atmosferico e lento. Nel complesso abbiamo portato al massimo quelle che sono le nostre influenze senza però porci limiti.

Nomi a parte, qual è il vostro punk di riferimento?
Ognuno di noi ha le sue idee ovviamente, ma i Misfits accontentano tutti. Sono old school, sono horror e hanno quello spirito rock n’ roll che è anche dentro di noi. Personalmente amo molto anche il punk inglese e band come Discharge o GBH ed il nostro drummer segue molto la scena D-beat. I Black Flag sono un’altra icona che ci mette tutti d’accordo. Oppure i Poison Idea. Oppure qualcosa di più leggero e divertente come i NOFX.

Di punk tedesco non vi piace niente?
Ma sì, naturalmente. In Germania, soprattutto negli anni ‘80, la scena punk è stata molto solida. Die Ärzte e Die Toten Hosen sono forse i nomi più popolari, ma ci sono state anche ottime realtà underground come gli Slime. In generale preferisco però il cantato in inglese.

Quindi rifiutereste un tour con i Rammstein?
Ahahah no.. però dei Rammstein credo di avere solo il debutto. Sono spettacolari dal vivo ma non amo molto certe controversie.

Parliamo invece di speed metal.
Ah, qui si apre un mondo. Sono cresciuto ascoltando gli Helloween ed i Running Wild, soprattutto i loro primi lavori con qualche accenno satanico. Mi piacciono anche i Blind Guardian ed i primi Metallica, i Whiplash, gli Exciter o i Nasty Savage. Anche certe cose dei Riot. Uscendo un po’ dal genere, vorrei citare gli Slayer perché credo che le parti di batteria di ‘Heaven Into Dust’ siano fortemente influenzate da dischi come ‘Show No Mercy’.

Questa chiacchierata si sta facendo molto interessante. A questo punto devo chiederti anche delle influenze black metal. Più anni ‘80 o primi anni ‘90 oppure ascoltate anche qualcosa di moderno?
É una bella domanda perché il black metal è spesso identificato nell’immaginario e tanti non hanno nemmeno idea di come suonino gli album. Venom, Bathory e Hellhammer, ma anche Celtic Frost e Mercyful Fate, sono più potenti di tante band di oggi. Gli Emperor sono una band che più o meno abbiamo ascoltato tutti. Personalmente ho sempre preferito i gruppi che lasciano capire i testi. Comprendere il messaggio aumenta l'intensità, lo rende più estremo, penso perché non basta urlare ma devi poterti identificare nelle parole.

Quando avete formato la band avete deciso di fondere tutte queste influenze oppure è venuto naturale?
Avevamo pianificato di avere un sound specifico, ma le canzoni sono sempre venute fuori in maniera naturale. Non ci poniamo limiti in termini di struttura e questo vale anche per le atmosfere e la componente grafica, che sono legate tra loro e hanno uno sfondo horror comune. L’immaginario di una band è fondamentale e cerchiamo di creare connessione tra un lavoro e l’altro. Sarà così anche per il successore di ‘Heaven Into Dust’. Vogliamo dare un’impronta hard rock e focalizzarci sulla forza dei nostri strumenti. Forse siamo più estremi rispetto a quando suonavamo negli Earwix, ma l’attitudine è la medesima. Allora la base erano Ramones, Turbonegro e The Hellacopters. I Knife sono più metal.

Cosa volevate ottenere in termini di produzione?
Una volta ascoltato il debutto a freddo, abbiamo convenuto che la produzione era troppo moderna. Rispetto band come Testament e Exodus, che cercano di risultare il più potenti possibili ma le loro ultime produzioni non mi piacciono. Volevamo qualcosa di più old school, ma evitando che il disco sembrasse registrato negli anni ‘80. E’ una questione di equilibrio e tutti gli ingredienti del nostro heavy metal emergono come da copione.

Prova a recensire ‘Night Vision’ per i nostri lettori.
Quando abbiamo finito l’album ci siamo posti il problema del primo singolo. Sceglierlo è stato difficile e abbiamo puntato su ‘Night Vision’ perché combina un po’ tutto quello che riguarda i Knife con delle parti melodiche che ricordano gli Iron Maiden. Il riff di basso è decisamente punk ed il chorus è grandioso. Il pezzo è dal punto di vista lirico influenzato dal film Il silenzio degli innocenti. Soprattutto le ultime scene, così malinconiche e oscure.

Quando ho ascoltato per la prima volta ‘With Torches They March’ ho pensato a ‘The Crown And The Ring’ dei Manowar con un tocco di Bathory. Non chiedermi il motivo..
Ahahah… è interessante e mi piace come paragone anche perché adoro ‘The Crown And The Ring’.  È un pezzo diverso dagli altri, un po’ più lento e da suonare assolutamente dal vivo. Magari c’è qualcosa di Eric Adams nella mia voce, non so..

Ti piacciono anche i film horror italiani?
Sì, soprattutto quelli di Fulci. Amo i film splatter degli anni ‘80 ma anche quelli più elaborati come L’esorcista o La casa. 

Perchè avete scelto dei nickname?
Li usavamo anche con la band precedente. Ci chiamavamo Earwix e facevamo punk n’ roll. Vince Nihil era il mio nickname su MySpace e me lo sono portato dietro. I nostri veri nomi sono noiosi..

(parole di Vince Nihil) 

Knife
From Germania

Discography
Knife - 2021
Heaven Into Dust - 2023