A soli ventitrè anni, Niklas Paschburg è già riuscito a pubblicare un capolavoro. In bilico tra crescendo atmosferici, landscape cinematici e ammiccamenti pop, ‘Oceanic’ non è soltanto un album incredibile ma anche un eccellente compendio ad ascolti come Ólafur Arnalds, Poppy Ackroyd o Federico Albanese, volendo rimanere in casa nostra (per 7k! esce anche Luca D’Alberto). La sua consacrazione internazionale è avvenuta quando Àsgeir ha pubblicato il suo remix di ‘I Know You Know’, nel quale il suo tocco di produttore è evidente, ma per cogliere appieno una proposta così ambiziosa è necessario avvicinarsi con la mente totalmente libera da condizionamenti al presente debutto (che segue le riflessioni ambientali dell’EP ‘Tuur Mang Weltin’). ‘Spark’ e ‘Sand Whirling’ illuminano la prima parte mentre l’accoppiata ‘Fade Away/Fragmentation’ e ‘Magnetic Perturbation’ emergono nella seconda sebbene individuare alcuni episodi singoli sarebbe come fare un torto a questo artista, che ha concepito un flusso sonoro omogeneo e compatto. A tratti l’elettronica diventa ballabile e vengono in mente i Kiasmos ed in generale la calma e la forza delle acque sono stati tradotti in suoni meravigliosi, assieme a Gijs van Klooster. Il consiglio è di sbattersene di definizioni quali post-classical, downtempo o minimal e lasciarvi trascinare, tra suono e immagini, in un oceano di emozioni variopinte. A chi interessasse sono di recente diffusione i mini di remix ‘Oceanic’ e ‘Blooming (In C Minor)’.