Bisogna fare una premessa importante: chi pensa che i Black Stone Cherry siano ancora la band degli esordi che riusciva a fondere al meglio la tradizione dell’hard rock con quella del blues e della southern music è totalmente fuori pista. Ormai la formazione americana che, tra le altre cose, ha visto l’ingresso al basso di Steve Jewell Jr., ha assunto una fisionomia alternative metal, ripercorrendo a livello di suono le gesta di gente come Alter Bridge o Mammoth WVH e snaturando, probabilmente, quella che era la sua vera ed originale natura. Ne consegue che “Screamin’ At The Sky” sia un album che ha una produzione patinata e che toglie quell’originalità che aveva caratterizzato i primi tre lavori che rimangono, ad oggi, il meglio di una carriera che sta volgendo verso il basso. Fatta questa premessa, non è poi tutto da buttare, perché Chris Robertson e compagni sanno, comunque, scrivere belle canzoni, che fanno presa e che potrebbero risultare dei classici quando si tratterà di presentarle dal vivo. Prendiamo, ad esempio, “Show Me What It Feels Like” che ha groove, potenza e un ritornello che si canta immediatamente dopo il primo ascolto. Stessa cosa potrebbe dirsi per la forte titletrack e per la coppia “Who You Are Today?” e “Not Afraid” che hanno davvero tutto per essere dei classici. Il resto, a parte qualche piccola intuizione (vedi la rallentata “Nervous” che alterna momenti pesanti ad altri semi elettrici e la frizzante “R.O.A.R.” che è il tipico estratto da radio FM americana), scivola via senza troppi sussulti, lasciando con molti dubbi chi ha apprezzato questo gruppo dagli esordi. La strada, a questo punto, appare segnata, nel senso che i Black Stone Cherry si sono incamminati verso un sentiero appagante, probabilmente, da un punto di vista delle entrate finanziarie, ma meno intrigante sotto il profilo artistico. Sono scelte che vanno accettate per quello che sono, ma che lasciano un filino di delusione in chi vedeva in loro un qualcosa di diverso rispetto al piattume odierno di centinaia di band che hanno queste sonorità prestampate.