Il punk non è morto! Quante volte abbiamo letto o sentito questa frase che risuona puntualmente in ogni angolo del mondo a qualsiasi latitudine? Credo, milioni di volte! La certezza di tale assioma si materializza ancora meglio quando si ha a che fare con band come i Grade 2, provenienti dalla famosissima Isola di Wight, che suonano a cento allora e non hanno pietà di niente e di nessuno. Questo loro nuovo lavoro paga dazio ai mentori Rancid e ai padri Clash, grazie a un pugno di canzoni (ben quindici) che hanno scritto nel loro DNA forza e velocità. Probabilmente, anzi, sicuramente in questo album non vi sono concessioni alle melodie facili. Ogni tanto compare un organo a riempire i suoni (“Fast Pace” e “Doesn’t Matter Much Now”), in sintonia con quella che è la tradizione punk, qualche altra volta si strizza l’occhio allo ska che rimane un genere a cui questi rockers guardano sempre con affetto, ma la sensazione che trasmettono i Grade 2 è quella di essere come una macchina lanciata in un circuito di Formula 1 che corre a una velocità supersonica. Brani incisivi come “Brassic”, “It’s A Mad World, Baby”, “Parasite”, “Streetrat Skallywag” ci riportano indietro con la mente a quella che era la Londra di fine anni settanta, quando il punk dominava in ogni angolo della capitale inglese. I tempi, chiaramente, sono cambiati rispetto ad allora, ma a rimanere immutato è lo spirito di certi artisti che sembrano essere rimasti ibernati da allora per poi essere cacciati dal congelatore quando si tratta di fare uscire un loro nuovo disco. Per chi ama questo genere, “Grade 2” è davvero un ottimo toccasana, mentre per chi vuole approfondire il discorso legato al punk, perché poco addentro alla materia, dobbiamo tranquillamente affermare che qui dentro troverà tante cose da scoprire, visto che i tre inglesi sono degli ottimi professori da cui apprendere lezioni interessanti.