Un debutto strepitoso quello del nuovo progetto formato da membri di Oranssi Pazuzu (fermi a ‘Mestarin Kynsi’ di tre anni fa), Waste Of Space Of Orchestra e Seth (reduci dall’eccellente ritorno ‘La Morsure Du Christ’). A cullarne la nascita è stata Les Acteurs De L’Ombre Productions e solo questo sarebbe sufficiente a garantirne la qualità. Se poi aggiungiamo che il gruppo si presenta come un incrocio tra i riti occulti egizi con un black metal aggressivo e moderno che scava all’interno della psiche di ognuno di noi, allora capirete il motivo per cui per il sottoscritto questa è già la release black metal dell’anno. ‘A Light In Disguise’ inaugura una tracklist compatta e priva di filler, nella quale spiccano l’abominevole ‘Abusive Metempsychosis’ e ‘Lord Of Illusions’, non a caso scelta per anticipare l’uscita sul mercato. Ascoltare ‘Astral Rape’ è come giocare una partita a Ankh - per i meno esperti un fantastico gioco da tavolo in cui i partecipanti devono prendere il controllo di una Divinità e, sfruttandone i poteri, guidare i propri seguaci in epici combattimenti al fine di modellare il territorio, costruire monumenti, ottenere seguaci e sbloccare poteri – ma in gioco c’è il proprio destino. In alcuni frangenti sembra di trovarsi su piani paralleli a quelli abituali dei Deathspell Omega ma le parti vocali distinguono gli Aset all’interno della scena, lasciando emergere fin da subito una elitarietà sprezzante odio nei confronti di tutti. La produzione richiama alla memoria l’egemonia norvegese degli anni novanta, ma in certi frangenti si segnalano pure legami con il movimento islandese, che così tanto ha sorpreso nell’ultimo decennio. ‘Force Majeure’ è il simbolo di un desiderio insopprimibile di vivere la propria esistenza secondo dettami ritualistici mentre ‘Serpent Concordat’ appare l’episodio più teatrale ed atmosferico.