I Seigmen occupano un posto importante nel mio cuore. Quando sono andato ad Oslo e ho incontrato Alex Møklebust durante la promozione di ‘Eurotrash’ degli Zeromancer , scoprendo tra l’altro una passione comune per i Depeche Mode che ci ha portato a vedere gli inglesi per mezza Europa, credo di aver compreso il motivo di tanto successo in patria. Tra il 1994 e il 1997, i Seigmen dominarono le classifiche nazionali con ‘Total’, ‘Metropolis’ e ‘Radiowaves’, capaci di indagare i meandri tra alternative rock, gothic e industrial, ma soprattutto di parlare in maniera diretta e onesta ai propri fan. In un periodo in cui le produzioni americane si facevano sempre più potenti ed elaborate e il gothic rock alimentava i desideri più proibiti delle adolescenti, i norvegesi seppero connettersi più di chiunque altro con le persone all’ascolto. All’estero non fu così soltanto perché scelsero di cantare in lingua madre e ora che la reperibilità dei dischi è più semplice vi ordino di fare vostra una copia dei suddetti capolavori, oltre che di ‘Resonans’. A chi interessasse, quattro anni fa è uscito un mastodontico box intitolato ‘Vinyl 1992 -1997’, che ha permesso a tanti di recuperare il torto commesso, risparmiando pure un po' di denaro. Una volta terminata l’avventura con gli Zeromancer, i problemi di salute di Kim Ljung hanno rappresentato un macigno sulle ambizioni di reunion e così è trascorso molto tempo da ‘Enola’ – anch’esso edito da Indie Recordings - e questo nuovo lavoro in studio. Adesso però che ‘Berlin’ e ‘Kollaps’ - mixata da Adam Noble (Muse, Placebo) come ‘Voltaire!’ - sono esplose in rete, non possiamo che godere di un’immersione nel passato, alla riscoperta delle vibrazioni di ‘Total’. Le melodie che sorreggono l’opera sono decadenti, nostalgiche e familiari, il cantato di Møklebust semplicemente epico e, rispetto ad altri capitoli discografici, l’elettronica gioca un ruolo meno predominante. Da brividi anche l’iniziale ‘Elskhat’, ‘Melanchthon’ e ‘Tønsberg’, omaggio alla loro città, nella contea di Vestfold, e ad un’amicizia che non è stata intaccata da tanti anni trascorsi in un ambiente difficile come quello dell’industria musicale. Un gruppo di un’altra categoria, di un gusto pop micidiale eppure pungente come le migliori formazioni alternative rock.