I tedeschi danno alle stampe il loro lavoro più oscuro e heavy di sempre, dimostrando di fregarsene il giusto del consenso degli appassionati di power metal e volere misurarsi su territori sonori più ampi senza per questo scendere a compromessi. In ‘The Order Of Fear’ troverete retaggi dell’isolamento, passaggi strumentali dirompenti, chorus da cantare a squarciagola dal vivo e momenti più riflessivi che anticipano nuove esplosioni. La crescita della band, a partire da ‘Vale’, è stata costante e, se in passato emergeva più il lato pacchiano e derivativo, con un disco come questo il distacco dai colossi del genere appare ormai risicato. Il supporto di Reigning Phoenix Music, etichetta che nel giro di qualche mese ha messo sotto contratto gente come Helloween, Angra e Opeth, sarà fondamentale per dare agli Orden Ogan la visibilità che meritano oltreoceano. Arrangiamenti ambiziosi come ‘Conquest’ dimostrano che mai come adesso il loro verbo potrebbe trovare discepoli al di fuori delle strette cerchia del Vecchio Continente. Qualora non succedesse, i fan di sempre approveranno e troveranno in pezzi potenti come ‘Kings Of The Underworld’, ‘Moon Fire’ o nella stessa title track ciò che cercano. Il leader Sebastian "Seeb" Levermann mostra la sua versatilità in occasione del lento ‘My Worst Enemy’ mentre il pregevole artwork a cura di Dan Goldsworthy incuriosirà amanti di giochi di ruolo o da tavolo.