Il gruppo deathcore originario della California del Nord sforna altre dieci canzoni micidiali, misurandosi per la prima volta in carriera sulla lunga distanza. La nostra epoca è fatta di precarietà ai massimi livelli dipinta di vernice fluo per apparire ricchezza, di singoli consumati in poche ore e release digitali che ben poco hanno a che vedere con la durata e la cura del formato. Di sicuro però i Saltwound erano attesi ad una conferma in seguito all’uscita di ‘Vol. 1: (DEAD)WEIGHT’ e ‘Vol. 2: DESPAIR’ e ‘The Temptation Of Pain’ lo è sotto tutti i punti di vista. La produzione è pazzesca e mette in luce sia i retaggi metalcore (‘Blight’, ‘The Righetous Hand’..) sia le influenze industrial che in certi frangenti avvicinano il trio a gentaglia come Code Orange o Jesus Piece (‘Hollow’). ‘We All Burn’ si rivela un’introduzione da paura, ‘Empty From The Start’ e la title track simboleggiano una crescita costante mentre Nick Chance dei Distinguisher impreziosisce la conclusiva ‘Severance’. Nemmeno trenta minuti di violenza pura, marcata a fuoco dalle vocals di Spencer Timmons in bilico tra death metal e hardcore-punk hardcore-punk, a bilanciare le invettive moderne del guitar work e di una sezione ritmica tutta da scoprire dal vivo. Se di recente avete amato i dischi di Cabal e Une Misère non indugiate oltre, lasciatevi tentare e date fiducia a questa bella presa di SharpTone Records (Loathe, Emmure).