01. Resuscitation of a Dead Man 02. Last Call 03. As He Climbed The Dark Mountain 04. Friends In the Armed Forces 05. Beyond the Visible Spectrum 06. Time's Arrow 07. Unintended Long Term Effects 08. Circuits of Fever 09. Subway Funeral 10. Love Has Led Us Astray 11. You Were The Cancer
Songs
01. Resuscitation of a Dead Man 02. Last Call 03. As He Climbed The Dark Mountain 04. Friends In the Armed Forces 05. Beyond the Visible Spectrum 06. Time's Arrow 07. Unintended Long Term Effects 08. Circuits of Fever 09. Subway Funeral 10. Love Has Led Us Astray 11. You Were The Cancer
Un"esistenza comune non è certo quello che chiediamo normalmente alla vita. Eppure molti di noi, sconfitti dalle avversità o complici delle disgrazie, attraversiamo periodi anche abbastanza lunghi in cui sembriamo marionette nelle mani del destino e ci domandiamo a cosa serva il nostro passaggio terreno. "Common Existence" raccoglie la rabbia della depressione lasciando che ogni sussulto emotivo o scatto isterico venga tradotto in musica in modo naturale, quasi consequenziale. Dopo le struggenti melodie di "A City By The Light Divided" il gruppo del New Jersey ha deciso di voltarsi alle spalle e sebbene il disco in questione non possa essere considerato un passo indietro è evidente come sia per struttura, liriche e produzione il più simile a quel "Full Collapse" che ci fece innamorare di loro. Ogni canzone dell"album è connessa a uno scrittore o un poeta differente. "Resuscitation Of A Dead Man" si ispira chiaramente a "Resuscitation Of A Hanged Man" di Denis Johnson mentre "Time"s Arrow" chiama in causa Martin Amis. Si ripetono poi nell"artwork e nei testi i riferimenti alle opere di Roberto Bolano e infine la band ha voluto dedicare "Circuits Of Fever" allo scomparso David Foster Wallace. Il testo più duro appare però quello di "Friends In The Armed Forces" e l"interpretazione di Geoff Rickly è difficilmente descrivibile a parole. Dopo l"esperienza con gli United Nations la sua voce ha perduto il desiderio di sperimentare nuovi gradi di delirio e melodie lontane limitando le stranezze all"eccitante "Beyond The Visible Spectrum" che in un certo senso spezza il lavoro in due dividendo i pezzi più canonici illuminati dalla produzione di Dave Fridmann da quelli che si avvicinano maggiormente agli standard della Epitaph. "As He Climbed The Dark Mountain", apparsa sullo split con i giapponesi Envy, "Last Call" e "Unintended Long Term Effects" sono i momenti chiave di un immaginario postcore che non ne vuole sapere di fissare coordinate precise e prevedibili. "Common Existence" riscopre i Thursday primordiali ma sa anche compiacersi della loro evoluzione melodica e le sue canzoni sanno rivoltarti le viscere e prendere l"animo liberandosi dei qualunquismi da trend o dell"esigenza insopprimibile di dovere pubblicare necessariamente un singolo che accontentasse la propria etichetta. Come dire che di comune qui non c"è proprio niente.