Quando le foglie cominciano a cadere e tutto sembrerebbe scolorare e scivolare lentamente nel silenzio e nell’oscurità i rumori della guerra continuano a tessere un tappeto sonoro al quale siamo troppo abituati. In questo contesto i Thursday pubblicano il loro capolavoro definitivo, un disco capace fin dall’inizio di stordirti ma di ammaliarti allo stesso tempo con una vena melodica estremamente eccitante e sensuale. Geoff Rickly è una via di mezzo tra Robert Smith e Cedric Blixer e la sua voce si distingue canzone dopo canzone per una varietà incredibile (a differenza di molti cantanti emo) e un’intelligenza compositiva (soprattutto negli arrangiamenti) che ha dello straordinario. Accompagnata dalle stupende ‘Understanding In A Car Crash’ e ‘Paris In Flames’, ‘Full Collapse’ uscì quasi in sordina e non furono in molti a rendersi conto del tesoro che nascondeva quell’album. Adesso chi pensava che Poison The Well e Glassjaw avessero tracciato le coordinate definitive del movimento emo dovrà arrendersi all’evidenza di un gruppo che lascia a bocca aperta ogni nota che passa. Una cascata di emozioni continue che a partire da ‘For The Workforce, Drowning’ e ‘Between Rapture And Rapture’ se ne sbattono dei movimenti sussultori che hanno mutato ultimamente l’aspetto dello screamo e dell’hardcore melodico. La frenetica chitarra di Tom Keeley lancia ‘Signals Over The Air’ e una title track che rappresenta tutto quello che avrebbero sempre voluto essere i Drowningman senza mai esserci riusciti. Dietro l’angolo ci sono i Cure più rabbiosi che avete mai sentito o gli U2 che devastano i loro strumenti. "This Song Brought to You By a Falling Bomb’ e la finale ‘Tomorrow I’ll Be You’ completano un ensemble da lacrime dove piano, samples e qualche overdub in più rispetto al passato (altrimenti cosa sono passati a fare a una major?) collassano fino a definire un sound assolutamente perfetto e originale. I Thursday dimostrano di essere un talento unico che non va disperso. L’errore più grande sarebbe confinarli allo stretto ambito dell’hardcore e dell’emo. Non è così ‘War All The Time’ è un disco rock grandioso, come non se ne sentiva da tempo, suonato da Dio, emozionale, viscerale, rabbioso e fresco come una rosa appena bagnata dalla rugiada. Non certo una foglia sgualcita che si abbandona al vento..