Un gruppo grandioso che rimarrà sempre nel mio cuore indipendentemente dalle svolte stilistiche o dallo scorrere del tempo. Paul Masvidal e Sean Reinert si allontanano dal metal con l'intelligenza compositiva che li ha sempre contraddistinti in carriera e nella costruzione armonica della title track possiamo individuare il desiderio di spingersi addirittura oltre per il successore di 'Traced In Air'. La suadente voce di Amy Correia introduce questo mini album attraverso il quale gli eclettici defender del technical death si rimettono in gioco ad un anno di distanza dallo sperimentale 'Re-Traced'. Sean Malone è di nuovo al suo posto e le linee di basso si ergono a protagoniste assolute delle tracce in questione anche se a sorprendere sono soprattutto il potere sciamanico dell'uscita e il suo improvviso esibire trame progressive. 'Box Up My Bones' risulta il pezzo più standard della tracklist allorché 'Elves Beam Out' svela un folle disegno architettonico che lo avvicina ai Rush di fine anni settanta. Splendido l'artwork di Robert Venosa che purtroppo ci ha lasciati di recente.