Il sodalizio tra l'ex chitarrista dei Guns N' Roses e Myles Kennedy si conferma con un disco che non pretende di essere innovativo ma spacca le reni a larga parte della concorrenza. Brent Fitz alla batteria e da Todd Kerns al basso completano una formazione nella quale il talento vocale degli Alter Bridge spicca irrimediabilmente anche se ogni minuto di 'Apocalytpic Love' è dominato dai riff e dagli assoli del guitar hero. Se vogliamo il disco è più simile a 'It's Five O' Clock Somewhere' degli Skanepit rispetto alle altre uscite soliste oppure a quanto pubblicato con i Velvet Revolver anche se 'Standing In The Sun' farebbe pensare il contrario. Rispetto al ?debutto? ci sono meno filler e la produzione appare più orientata verso impatto e ritmo invece di preoccuparsi ad esaltare soltanto le note divagazioni blues dell'artista come in passato. La title track e 'One Last Thrill' mettono subito le cose in chiaro, 'You're A Lie' guarda alle classifiche mentre 'No More Heroes' potrebbe essere stata scritta esclusivamente da chi ha vissuto il marciume degli anni ottanta sulla propria pelle. 'Halo' vale da sola l'acquisto del disco con reminiscenze del periodo 'Use Of Your Illusion I & II' e quel magico tocco che Slash proprio non perderà mai mentre 'We Will Roam' appare il pezzo più anonimo del lotto. 'Anastasia' cresce su un arpeggio in bilico tra Led Zeppelin e Rush e l'accoppiata formata da 'Bad Rain' e 'Hard & Fast' farà felici chi aveva criticato il disco precedente per il numero eccessivo di collaborazioni e lo scarso mordente. Eric Valentine ha compreso quali erano le esigenze e sfruttato al massimo l'energia e la freschezza che questa musica è ancora in grado di vantare.