1. The Other Side Of The Crash/ Over and Out (Of Control) 2. Counting 5-4-3-2-1 3. Sugar In The Sacrament 4. At This Velocity 5. We Will Overcome 6. Arc-Lamps, Signal Flares, A Shower Of White (The Light) 7. Running From The Rain 8. Telegraph Avenue Kiss 9. The Lovesong Writer 10. Into The Blinding Light 11. Autumn Leaves Revisited
Songs
1. The Other Side Of The Crash/ Over and Out (Of Control) 2. Counting 5-4-3-2-1 3. Sugar In The Sacrament 4. At This Velocity 5. We Will Overcome 6. Arc-Lamps, Signal Flares, A Shower Of White (The Light) 7. Running From The Rain 8. Telegraph Avenue Kiss 9. The Lovesong Writer 10. Into The Blinding Light 11. Autumn Leaves Revisited
Nell’anno di grazia 2003, mentre gli AFI davano alle stampe il miglior disco di rock moderno dai tempi di ‘El Cielo’ dei Dredg, i Thursday si “limitavano” a pubblicare il manifesto dell’emocore, aprendo di fatto un dualismo tra giovani band statunitensi assolutamente eccitante in prospettiva futura. Sono passati tre anni, da quando ‘Sing The Sorrow’ e ‘War All The Time’ dichiararono il proprio viscerale amore per il genio di Robert Smith, ed il primo ad interrompere un silenzio che stava diventando assordante è il gruppo del New Jersey. Con questo ‘ACBTLD’, i Thursday sembrano voler imporre la propria leadership, svecchiando di quindici anni gli irripetibili Cure di ‘Wish’, riducendo le sfuriate hardcore al minimo sindacale ed evitando con eleganza la trappola del calligrafismo pedissequo. Rispetto al precedente album, diventa piacevolmente invasiva la presenza degli inserti acustici e delle tastiere (spesso in chiave pianistica), senza che la profondità emotiva e la poetica leggerezza degli stacchi melodici vadano a discapito di un’energia esecutiva sempre vivace e dinamica. Il paragone più calzante, per questa risoluta virata verso il rock a tuttotondo, è rappresentato proprio dall’ultima incarnazione degli AFI, a cui i Thursday si avvicinano anche nelle scelte di produzione, non più incentrate su batteria e chitarre imponenti, ma decisamente inclini ad arricchire un suono d’insieme da scoprire ascolto dopo ascolto. L’oggettiva assenza d’imperfezioni e lacune rilevanti, che non implica mai una freddezza formale da primi della classe, rende vano qualsiasi approccio critico estraneo agli elogi retorici. Il piacere di ritrovare un tesoro nascosto nella città divisa dalla luce, alla resa dei conti, è tutto vostro.