Ho avuto la fortuna di seguire da vicino la nascita e la creazione di quest’opera ambiziosa e devo confessare di aver invidiato la ricerca di qualità, nello specifico sarebbe preferibile il termine perfezione, di due pianiste che, già con ‘Invito Alla Danza’, si erano sapute mettere in mostra, non solo in ambito classico. In un periodo storico in cui la musica di qualunque genere o provenienza viene distribuita in streaming o attraverso video di tre minuti, constatare che in circolazione ci sono ancora artisti che seguono ogni fase del processo nei minimi dettagli, trasmette una soddisfazione impagabile. Prima il contratto con Brilliant Classics, poi le corrispondenze con varie biblioteche tedesche, in seguito le registrazioni presso la Fazioli Concert Hall di Sacile, nei pressi di Pordenone, ed infine la realizzazione di un libretto che ha del poetico. Stavolta Nadia e Angela Tirino hanno rivolto la loro attenzione nei confronti di Heinrich Von Herzogenberg, compositore austriaco che, dopo aver studiato Bach e Wagner, strinse un’amicizia controversa con Brahms, spesso revisore delle sue opere. Le numerose lettere di quest’ultimo a sua moglie Elisabeth suggeriscono un parallelo con le dita delle due sorelle che scorrono sicure e veloci, riportando alla luce l’intera produzione per quattro mani di un autore che pure gli appassionati di tradizione romantica non conoscono in maniera adeguata. Il talento del Duo Nadàn emerge sia nei passaggi più dolci (‘Variations in E Major, Op. 84 for piano 4-hands: Var.VI’) sia quando le ritmiche si fanno più serrate (‘Theme and Variations in D-Flat Major, Op. 13 for 2 pianos: Var.II In gleichem Tempo’) e veniamo travolti dal fascino dell’ignoto. Nella presentazione si parla anche di echi di Schumann e la sua potente espressività si riflette in una fluidità esecutiva che rende l’ascolto godibile, pure quando la tecnica rischierebbe di schiacciare le emozioni. Ciò non accade mai, vuoi per la purezza della registrazione e vuoi per la scelta di riprendere alcune gemme quali ‘Variations on a Theme of Brahms for piano duet, Op. 23’ o ‘Variations in E Major for piano duet, Op. 84’, che riescono sul serio a trasportare in un’altra dimensione. Una raccolta di walzer, ländler e set di variazioni in grado di svelare l’acuto senso atmosferico, ben descritto dall’oscuro dipinto di Ernst Ferdinand Oehme in copertina, e la spiccata identità sonora di un protagonista della seconda metà del ‘800. Un doppio album magnifico, consigliabile anche a chi non ascolta necessariamente musica classica. Perchè per tentare di anticipare almeno qualcosa di un futuro che tanto spaventa, è fondamentale conoscere il passato e saperlo interpretare.