L'anno passato ho avuto la possibilità di vedere il giovane compositore neoclassico islandese proprio nella sua città e più precisamente al Kex Hostel, durante Iceland Airwaves. La sua esibizione è stata a dir poco emozionante ma soprattutto ha saputo toccare le corde giuste di chi come il sottoscritto ascolta questo genere ormai da diversi anni. Difficile proporre qualcosa di innovativo, al limite ci pensano mostri sacri come Ólafur Arnalds e Nils Frahm, ed infatti Gabríel Ólafs non ha la pretesa di farlo. Il suo tocco però è qualcosa di incredibile e, a dispetto dell'età, la sua visione è già molto ampia. A dimostrare tutto ciò esce un'edizione rivisitata del suo debutto 'Absent Minded' che lo vede collaborare con ospiti illustri quali Niklas Paschburg (appena tornato nei negozi con 'Svalbard' e anche lui protagonista di una performance incredibile ad Airwaves nella piccola Frikirkjan), Masayoshi Fujita, Kelly Moran e Hugar. Questi ultimi sono una della realtà preziose della musica islandese e 'Bára’ adesso è un'altra canzone. Dopo la decostruzione organica di 'Piano Work', 'Absent Minded Reworks' è un'ottima scusa per conoscere un lato diverso di un artista che scalando rapidamente le gerarchie della neoclassica ed è a questo punto atteso da un secondo full lenght di respiro internazionale.