Il singolo 'Lord Of The Sky' e la rilettura di 'Reich Der Träume' di Nico sono le gemme di questo terzo album con cui i tedeschi compiono il definitivo salto di qualità e si espongono al giudizio di tutto il mondo. Non ho dubbi infatti sulle capacità promozionali dell'etichetta che li ha messi sotto contratto dopo il debutto soprattutto adesso che il revival riscuote così tanto successo. Rispetto ad altre formazioni, anche più quotate, i Kadavar proseguono per la loro strada senza colpi di scena o effetti mirabolanti. Ascoltare la loro musica è come calarsi nelle atmosfere di metà anni settanta, la grana delle chitarre è quella di Led Zeppelin o Deep Purple, i microfoni sono stati posti in studio in modo che catturassero voce e batteria come in quell'epoca d'oro e certi errori sono lasciati apposta a simboleggiare un approccio live. Il trio guidato da Christoph “Lupus” Lindemann ha confezionato undici canzoni in grado di brillare di luce propria ma allo stesso tempo di risultare compatte in un'ottica più globale con 'Last Living Dinosaur' e 'Into The Night' che esaltano le qualità di Tiger dietro le pelli e 'The Old Man' che si muove pachidermica su un riff rubato ai primi Iron Maiden. L'omaggio a Berlino è servito a focalizzare meglio i propri obiettivi e se il prossimo tour verrà pianificato nel migliore dei modi la fama di questi musicisti potrebbe crescere in maniera sorprendente.