Il passaggio dalla Relapse alla Nuclear Blast viene sancito da un album che sputa in faccia all’industria musicale di oggi. Anche in ambito metal quasi tutte le band seguono i trend o cercano comunque la strada più veloce per fare soldi e la risposta da parte dei Ringworm è totalmente all’opposto ovvero una manciata di canzoni intransigenti, dure, caotiche e voluminose. Non azzardatevi a definirle metalcore perché sarebbe come affossarle. Il successore di ‘Death Becomes My Voice’ è costruito su riff heavy metal giganteschi, stacchi ritmici estremi ma allo stesso tempo un tiro hardcore-punk ed una sporcizia noise che non temono confronti. ‘Carved In Stone’ e ‘No Solace, No Quarter, No Mercy’ non avranno difficoltà ad inserirsi tra i classici della formazione originaria di Cleveland ma anche ‘Death Hoax’ e ‘House Of Flies’ sono due mazzate mica per ridere. ‘Thought Crimes’ mi ha riportato alla mente il periodo ‘Justice Replaced By Revenge/The Ninth Circle’ mentre ‘Unavoidable Truth’ è invece il pezzo più singolare di tutta la scaletta, col suo groove imponente, le dissonanze di basso e chitarra ed un drummin’ epico che richiama alla mente gli Integrity o gli Earth Crisis. Il problema dei Ringworm, così come di altre gemme della scena underground americana, è che in Europa non hanno un mercato tanto importante da giustificare tour da headliner ma ciò non toglie che ‘Seeing Through Fire’ sia un disco da avere per tutti gli appassionati.