A cinque anni dall’ep ‘Strange Behavior’ i toscani ci regalano un delizioso mix tra psichedelica e elettronica ma soprattutto mostrano un songwriting adulto e coraggioso fin dalla loro opera prima. ‘Ruins’ gioca con l’estetica dei Roxy Music prendendo anche spunto da proposte più dirette come quelle di Grateful Dead e Jefferson Airplane; allo stesso tempo però richiama realtà musicali più moderne come i Suede oppure Sofa Surfers e TV On The Radio. Le capacità di Claudio Tosi di adattarsi a questi stimoli differenti sono notevoli e gli arrangiamenti, in cui spiccano le tastiere ed il programming di Andrea Allulli e le chitarre di Maurizio Sammichelli, riflettono le esperienze maturate con nomi importanti del panorama pop e indie italiano. Dopo la title track e la sfacciata 'Videogame' è 'Flames' a stupire con le sue sonorità internazionali. 'Afraid Of Beauty' vanterebbe addirittura un potenziale maggiore ma viene lasciata sospesa dopo qualche minuto quasi come ad anticipare una seconda parte di album più sperimentale. Altre gemme in scaletta rispondono ai titoli di 'He Calls The Witches' e 'Kilie Meenog'. Il resto puo' crescere ancora ma si assesta comunque ad un ottimo livello e ci auguriamo che i problemi di salute del frontman, che hanno tra l'altro causato un ritardo nell'uscita dell'album, non rappresentino un freno alla promozione del materiale.